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Acne:una vera malattia
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Autore |
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imperatrice2 Club Quisquilia
Sesso: Età: 50 Registrato: 03/10/05 13:27 Messaggi: 19606
Località: brescia Interessi: leggere cucinare fare sport Impiego: impiegta
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Inviato: Mer Dic 09, 16:02:04 |
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Colpisce l’80% dei giovani, soprattutto le donne, ma si diffonde sempre più anche tra i grandi di 30 anni e anche più. Si tratta dell’acne, sempre meno un semplice problema estetico ma una vera e propria malattia che deve quindi essere trattato con farmaci antinfiammatori.
Lo hanno sottolineato i dermatologi italiani al 4° Congresso Nazionale Congiunto ADOI- SIDeMaST di Napoli.
Fino a oggi l’acne è sempre stato ritenuto un problema estetico causato dall’ostruzione di una ghiandola sebacea. I processi infiammatori venivano considerati una semplice conseguenza del problema, causata dai batteri, e non la causa. Il che ha sempre portato a una cura con farmaci diversi da quelli con un efficacia antinfiammatoria. Oggi invece sappiamo che le persone con l’acne hanno spesso un predisposizione genetica a sviluppare vivaci processi infiammatori e per curare con successo la malattia dobbiamo intervenire con farmaci disinfiammanti.
Novità anche sul fronte del trattamento delle cicatrici derivanti dall’acne. Se è lieve-moderata, oltre che con i classici peeling chimici, da qualche mese si può intervenire con il needling, una nuova tecnica in arrivo dal Sud Africa e praticata da pochi mesi in Italia solo in alcuni centri specializzati. Prevede l’utilizzo di un bastoncino alla cui sommità è collocata un rullo con circa 200 microaghi lunghi poco più di 1 mm. Il paziente è sottoposto a una lieve anestesia locale, e il rullo vien passato più volta sulla zona da trattare. L’infissione di questi microaghi crea migliaia di microfori che favoriscono la produzione di nuovo collagene e quindi l’eliminazione o la forte attenuazione della cicatrice.
Nei casi più gravi, l’unica soluzione resta invece quella della dermoabrasione, tramite tecniche di chirurgia plastica che prevedono la rimozione di diversi starti di pelle. Si tratta purtroppo di una tecnica piuttosto invasiva con un decorso piuttosto lungo di circa tre settimane.
AUTRICE: Roberta Camisasca
FONTE: Sanihelp.it |
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Inviato: Mer Dic 09, 16:02:04 |
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